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Come splendide meteore nel cuore dell'Appennino, Un paradiso naturale in provincia di modena dove la natura e l´uomo riesce a coesistere in armonia. Questa potrebbe essere la descrizione perfetta per il Parco Regionale dei Sassi di Roccamalatina che tutela il territorio che dal fondovalle risale i versanti del fiume Panaro fino agli 800 metri del Monte della Riva, in un paesaggio collinare suggestivo, ricco di natura e religiosità. Nel cuore del Parco svettano le guglie dei Sassi, spettacolari rupi arenacee che dominano un'ampia varietà di ambienti: dai boschi di castagno ai calanchi di argilla, adornati da rare orchidee selvatiche, dalle grotte ai torrenti, dove ancora vive il Gambero di fiume.
Dal fondovalle del Panaro l'Area Protetta risale i versanti tutelando un significativo esempio di paesaggio collinare ricco di storia, natura e religiosità. Nel Parco svettano le guglie dei Sassi: spettacolari rupi arenacee che, per la maggiore resistenza all'erosione, dominano il territorio circostante. Le pareti verticali ospitano una ricca flora rupestre oltre alla nidificazione del Falco pellegrino. Nel Parco la ricca varietà di ambienti naturali fa da cornice alla austera Pieve di Trebbio e ai numerosi piccoli Borghi di origine medioevale risalenti all'epoca dei Malatigni, famiglia nobile dell'epoca.
La Rosa sul Sasso
La Rosa sul Sasso non è una nuova specie botanica comparsa all'improvviso sulla cima del Sasso, bensì una Rosa dei Venti in arenaria atta a fornire precise indicazioni sul paesaggio visibile dal punto più panoramico del Parco.
La Rosa è stata realizzata dallo scultore zocchese Bernardino Bertarini e posata a mano, dal personale del Parco, il 5 Maggio 2004.
Il Parco ricade nel territorio dei comuni di Castelvetro di Modena famoso anche per la enoteca Regionale dell'Emilia-Romagna, con una selezione di oltre 200 etichette Emiliano-Romagnole e una sezione particolare dedicata al Lambrusco Grasparossa di Castelvetro DOP e all'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena DOP. Il Comune Guiglia , Marano sul Panaro dove troviamo anche il parco faunistico di Festà, i calanchi, ed il parco Fluviale lungo il fiume Panaro, ed il museo di Ecologia e Storia Naturale sito in Piazza Matteotti. Il Comune Savignano sul Panaro che é uno dei pochi comuni italiani che possono vantare sul proprio territorio la produzione di ben 11 vini DOC (Pinot, Montuni, Lambrusco Grasparossa, Barbera, Pignoletto, Bianco, Cabernet Sauvignon, Sauvignon, Merlot, Chardonnay, Riesling Italico). Vignola che si raggiunge facilmente sia da Modena, da cui dista 25 chilometri, sia da Bologna, da cui ne dista 32, Vignola si colloca ai piedi delle prime colline dell’Appennino Modenese, all'imbocco della valle del fiume Panaro. E Zocca dove ogni anno nella prima settimana d'agosto si svolge un importante Festival musicale denominato Festa della Libertà originariamente ideato da Massimo Riva ed altri giovani di Zocca per promuovere la cultura musicale e la libera espressione musicale.
Le arenarie che compongono i torrioni dei Sassi sono composte da granuli molto grossi, distinguibili anche a occhio nudo. Si possono osservare quarzi grigio chiaro di aspetto vetroso a volte nascosti da muschi e licheni. Questi sassi sedimentarono durante il Cretaceo superiore (circa 90 milioni di anni fa) in mare profondo, prossimo ai fondali liguri, da qui il nome Liguridi.
Il territorio della riserva presenta il tipico aspetto a calanchi argillosi dei preappennini alternate a lievi colline ricoperte di pascoli, fitti castagneti, vite e frutteti. In netto contrasto con il paesaggio generale, si elevano nel cuore del parco tre guglie in arenaria, derivati da stratificazioni più resistenti all'erosione originatesi nell'oligocene. Per la loro ripida elevazione sul paesaggio, le guglie furono utilizzate come elementi di un sistema di fortificazione attorno alla zona di Pieve di Trebbio, dove si hanno testimonianze di insediamenti risalenti all'epoca etrusca.
Il territorio è disseminato di borghi rurali e resti di antiche fortificazioni medioevali.
Gli appassionati di trekking, di passeggiate in mountain-bike o a cavallo, possono sbizzarrirsi attraverso una ragnatela di oltre 100 chilometri di sentieri che, con dolci dislivelli, raggiungono balconi naturali per la vista delle cime più alte dell'Appennino e delle Alpi.
Lungo questi percorsi anche gli amanti della tavola e dei prodotti tipici avranno l'occasione di sostare presso le trattorie più antiche e gustare squisiti piatti di cucina montanara: tortelloni, tagliatelle, ciaci, borlenghi, crescentine nelle tigelle e specialità di funghi e tartufi. Oppure far scorta di Parmigiano Reggiano di Montagna, di carni di Bianca Modenese o Mora Romagnola presso i caseifici e gli spacci locali.
La Fauna
Riconosciuto quale Sito di Interesse Comunitario e Zona di Protezione Speciale della fauna ai sensi della direttiva "Habitat", al Parco è possibile osservare una notevole varietà di ecosistemi: boschi, coltivi, rocce, grotte, corsi d'acqua. Tali ecosistemi, suddivisi sul territorio in percentuale variabile come dalla Tav. 1, ospitano un'ampia biodiversità.
Tra gli invertebrati spiccano il Gambero di fiume e il Lucanus cervus, specie classificate di interesse comunitario. La Lasca, il Vairone e il Cobite sono da segnalare per le specie ittiche. Gli anfibi vedono varie specie di tritoni quali il Geotritone tipico del margine di grotta, il Tritone alpestre e il Tritone crestato, oltre a varie specie di rane come la appenninica e la dalmatina. Tra i rettili il Colubro di Riccioli è presente con l'unica stazione segnalata per la Provincia di Modena.
Ampia la varietà di uccelli con oltre 80 specie nidificanti tra cui il Falco pellegrino, il Succiacapre, il Calandro e l'Ortolano. Più di 40 sono le specie di mammiferi tra cui il Capriolo, il Tasso, la Volpe, l'Istrice e varie specie classificate di importanza comunitaria di chirotteri.