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Benvenuti nella città dove la cultura dell'ospitalità ha solide radici. E dove il sole nasce e tramonta sul mare. Ancona è infatti la regina del Medio Adriatico, dinamico porto d'Europa. Città carica di storia, d'arte e di cultura. Dove antico e moderno convivono in modo mirabile. Palazzi di nobile lignaggio, monumenti dall'intenso fascino, chiese dal "romanico" rintocco testimoniano di un ricco vissuto, di un immaginifico senza tempo.E dove il Conero racconta di fate e gnomi specchiandosi in un azzurro profondo ed incontaminato.
Ancona con ca 102.499 abitanti dell'Italia centrale nella regione delle Marche, é uno dei principali porti d'Italia ed è capoluogo della regione e dell'omonima provincia. Città d'arte con un centro storico ricco di monumenti e con una storia millenaria, è assieme a Pesaro il principale fulcro economico della regione, oltre che suo principale centro urbano per dimensioni e popolazione. Considerando anche i comuni confinanti, con alcuni dei quali, come nel caso di Falconara Marittima, c'è continuità d'insediamento, l'area metropolitana di Ancona supera i 200.000 abitanti.
Protesa verso il mare, la città sorge su un promontorio a forma di gomito piegato, che protegge il più ampio porto naturale dell'Adriatico centrale. I Greci di Siracusa, che fondarono la città nel 387 a.C., notarono la forma di questo promontorio e da questo deriva il suo nome "ankon", che in greco significa gomito. L'origine greca di Ancona è ricordata dall'epiteto con la quale è conosciuta: la "città dorica".
Ancona è caratterizzata anche dalla posizione a picco sul mare, dai parchi semi-urbani ben conservati e dai pittoreschi dintorni della costa alta del Conero. I rioni storici, arrampicati su varie colline, si affacciano sull'arco del porto come intorno al palcoscenico di un teatro. Dal suo porto partono ogni anno circa un milione di viaggiatori diretti soprattutto in Grecia e Croazia, ma anche in Albania, Turchia e Montenegro; è infatti il primo porto adriatico per numero di imbarchi, e uno dei primi per le merci e per la pesca.
Monumento ed architetture religiose:
- Duomo di San Ciriaco, svettante sul vertice del promontorio, uno dei simboli della città
- Chiesa di Santa Maria della Piazza, capolavoro di arte romanica Chiesa di
- San Francesco alle Scale (portale di Giorgio da Sebenico del 1454, interno del XVIII secolo) con i dipinti di Lorenzo Lotto, Andrea Lilli e di Pellegrino Tibaldi
- Chiesa del Gesù (1743), di Luigi Vanvitelli
- La sinagoga di via Astagno
- il Campo degli Ebrei (XV - XIX secolo), ampio e antico cimitero israelitico panoramicamente situato nei pressi dell'orlo della falesia;
Siti archeologici
L'arco di traiano, uno dei simboli della città, non si può considerare inserito in una area archeologica, in quanto esso è sempre stato visibile durante i secoli. Detto questo, senz'altro la più interessante zona archeologia della città è quella dell'anfiteatro romano (I secolo d.C.), con annessi spazi termali dai quali affiorano mosaici con epigrafe. Alcuni settori dell'anfiteatro sono ancora oggetto di scavi e dunque sono di difficile lettura per il profano. La zona dell'ingresso principlae, visibile da Piazza del Senato, è invece godibile da tutti.
Una particolarità delle Marche è che dal mare si possono raggiungere agevolmente i numerosi paesi alti disseminati a guisa di balconi strategici sul litorale: sono gli antichi nuclei strategici dai quali sono poi sorti i centri "marini". Nelle località balneari è possibile praticare diversi sport, come il '
- wind surf
- lo sci nautico
- la vela
- l'attività subacquea
- il kitesurf
- il nuoto
- il beach volley.
Aree naturali
Il Parco del Conero
Caratterizzato da ampi boschi sempre verdi di macchia mediterranea, da scogliere a picco sul mare, da spiagge raggiungibili solo a nuoto, da una campagna di alto valore paesaggistico e ricca di prodotti tipici, come la lavanda, il miele, l'olio, i legumi.
Da anni è in discussione al Ministero dell'Ambiente l'ipotesi di istituire un parco marino nel mare che bagna il Parco del Conero, motivata dalla presenza di fondali di grande ricchezza naturalistica: madrepore, gorgonie non sono certo comuni in Adriatico. In una costa così frequentata e nella quale il rapporto con il mare è intenso ed antico, si dovrà tutelare la zona senza impedire gli usi tradizionali e innocui per la natura, come la balneazione, la nautica a vela o a remi e la piccola pesca amatoriale.
Tradizioni ad Ancona
Un mascherone della Fontana del Calamo Antichissima credenza, attestata fin dal 1500, è quella di bere l'acqua della Fontana del Calamo (anche chiamata delle Tredici Cannelle) per assicurarsi il ritorno in città
Canzoni, Teatro e Poesia
Il dialetto anconitano è usato in poesia, nel teatro e in alcune canzoni popolari. Il poeta che ha reso il dialetto cittadino lingua letteraria è stato Duilio Scandali, a cui sono seguiti molti altri, fino al contemporaneo Franco Scataglini, la cui lingua non è però il dialetto popolare, ma quello trasfigurato dalla poesia. Da più di un secolo numerose compagnie di teatro dialettale si sono susseguite, creando una buona tradizione e l'annuale festival del dialetto di Varano, frazione cittadina che sorge sulle pendici del Conero. Tra le canzoni più note ci sono: l'"Inno del portoloto", "Erane tre surele", "Alba", "El carnevale".