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Buti, una piccola cittadina tra le verdi colline in toscana che sorge lungo le pendici orientali dei Monti Pisani.
Il nome della cittadina di Buti deriva con tutta probabilità dal termine latino "bucita" con il significato di "pascoli di buoi".
La presenza di Buti venne attestata per la prima volta in un documento ufficiale del 1068, quando Buti era conosciuto come centro fortificato dotato di numerosi castelli, dei quali ancora oggi è possibile vedere i resti.
Nel 1138 il borgo passò sotto la giurisdizione dei vescovi di Pisa e rimase sotto il dominio della Repubblica Pisana fino alla fine del Quattrocento, condividendone le sorti e subendo le conseguenze degli accesi conflitti tra la fazione dei Guelfi (sostenitrice del Papato) e quella dei Ghibellini (sostenitrice dell'Impero).
Dalla fine del Quattrocento Buti appartenne alla Repubblica Fiorentina e da allora ebbe inizio un certo sviluppo economico legato principalmente alle attività agricole.
Durante la dominazione fiorentina si perfezionò anche la lavorazione artistica del castagno per la produzione di ceste e corbelli e venne incentivata la coltivazione di uliveti e la produzione di un ottimo olio, cosa quest'ultima fche avorì anche lo sviluppo del commercio. L'economia della cittadina si basa prevalentemente sull'agricoltura e segnatamente sulla produzione di olive da tavola e di olio. Notevoli sono anche l'attività di restauro di mobili e l'industria meccanica e idraulica.
Tra i monumenti di maggiore interesse a Buti citiamo qui il Duomo di San Giovanni Battista, la Chiesa dell'Ascensione, la Chiesa di San Francesco, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa di San Nicolao, il Castel Tonini, il Castel di Farneta e i resti del Castel di Nocco.
Tra le numerose manifestazioni che si svolgono periodicamente a Buti segnaliamo qui il tradizionale "Palio di Sant'Antonio" che si tiene annualmente la prima domenica dopo il 17 di gennaio. La manifestazione prevede la sfilata di un corteo storico e una corsa di cavalli in cui gareggiano le contrade del comune.
Il Palio di Buti è una manifestazione folkloristica del comune di Buti. Il palio è incentrato su una corsa di cavalli condotti da fantini che, rappresentando le sette contrade in cui è suddiviso il paese, si sfidano in una gara il cui scenario è la strada principale di accesso all’abitato; insieme al Palio di Siena, è uno dei Palii a cavallo più antichi d'Italia. Negli ultimi anni alla corsa è stata aggiunta anche una sfilata storica in costume.
La prima domenica di gennaio, successiva alla festa di S.Antonio Abate, si svolge il Palio delle Contrade. Alle 8.00 del mattino si celebra la S.Messa dei Cavallai al termine della quale sono tutt'oggi di rito trippa e vino. Alle 10.30 inizia la sfilata storica: le contrade, precedute dal cavallo e dal fantino con i quali gareggeranno nel pomeriggio, attraversano le vie principali del paese dirette al sagrato antistante la Pieve dove insceneranno la rievocazione storica, preparata con meticolosa cura durante tutto l'anno. Una giuria di esperti, nominata di anno in anno, ha il compito di valutare le rappresentazioni assegnando una votazione in base a parametri definiti dal Seggio. L'elaborazione finale dei risultati determinerà, poi, la contrada vincitrice. Al termine, la Benedizione Solenne congederà i figuranti.
Negli ultimi anni la manifestazione ha assunto toni sempre più importanti, onorandosi anche della presenza di fantini famosi (Enrico Camici, Aceto), spettacoli di paracadutismo, sbandieratori, noti commentatori di sport ippici (Alberto Giubilo) divenendo un importante richiamo a livello regionale e nazionale sia per gli abitanti del posto che per turisti e viaggiatori da tutto il mondo.