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« Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti, tutto a seni e a golfi, a seconda dello sporgere e del rientrare di quelli, vien, quasi a un tratto, a ristringersi, e a prender corso e figura di fiume, tra un promontorio a destra, e un'ampia costiera dall'altra parte... »
(Alessandro Manzoni, I Promessi Sposi)
IL LAGO DI COMO:
Nell'epoca quaternaria tutto il bacino era ricoperto da un grande ghiacciaio che, oltrepassati i rami di Como e di Lecco, arrivava fino alla Brianza, dove ha dato origine alle attuali colline moreniche. Il lago si è formato nella cavità scavata dal ghiacciaio, il cui lento passaggio è testimoniato dalle rocce che portano ancora i segni dell'erosione e da numerosi massi erratici, presenti soprattutto sulle alture del Triangolo Lariano.
Abitato fin dall'epoca preistorica, il Lago di Como ha sempre avuto una grande importanza come via di comunicazione tra le regioni del Nord e la Pianura Padana. Dopo i Galli, vi si stabilirono i Romani che ne fecero un punto strategico aprendo, sulla sponda occidentale, la via che collegava il "Larius" con la Rezia.
In seguito, con la dominazione longobarda, questa strada che porta ancor oggi il nome "Regina", venne riaperta e riattata dalla regina Teodolinda. Data l'importanza strategica del lago, che permetteva di raggiungere i passi del Maloja e dello Spluga, la zona fu soggetta, per secoli, ad invasioni e dominazioni.
Dopo i Franchi, attorno all'anno 1000, la città di Como, divenuta Comune autonomo, dovette sempre lottare per la propria autonomia. Subì poi la signoria dei Visconti e degli Sforza. Questi pensarono di allargare il letto dell'Adda per poter avere un collegamento via acqua con il Ducato di Milano; per questo motivo aprirono per prima cosa il naviglio di Paderno.
Seguirono le dominazioni straniere; prima gli Spagnoli, poi gli Austriaci e, per un breve periodo, anche i Francesi. Nel secolo scorso il Lago di Como divenne famoso grazie al romanzo "I promessi sposi" di Alessandro Manzoni, ambientato sul ramo di Lecco.
Caratteristiche del Lago:
Il Lago di Como, con un'area di 146 km. è il terzo lago italiano per estensione dopo quello di Garda e il Verbano. La sua caratteristica forma a Y rovesciata è data dai tre rami di: Colico a nord, Lecco a sud-est, Como a sud-ovest, con uno sviluppo perimetrale complessivo di 170 km. La lunghezza massima, tra Como e Gera Lario, è di 50 km.; la larghezza massima, tra Fiumelatte e Cadenabbia, è di 4,4 km.; quella minima, tra Careno e Torriggia, è di 650 m.; la profondità massima, tra Argegno e Nesso, è di 410 m. (la maggiore tra i laghi europei); il livello medio d'altezza sul mare è di 199 m.
Il lago è interamente circondato da montagne di cui la più alta è il Monte Legnone (2609 m), sopra Colico. I corsi d'acqua affluenti sono 37, tra questi il più importante è l'Adda, seguito dal Mera. L'Adda è anche l'unico emissario; esce dal lago a Lecco e, dopo aver formato i laghetti di Garlate e di Olginate, prosegue in direzione del Po.
L'unica isola del lago è l'Isola Comacina, situata nel ramo di Como, di fronte al comune di Sala Comacina.
Lago di Como o Lago Lario da Wikipedia:
Bellagio è la località più famosa. Situata sulla punta del promontorio che divide i tre rami del Lario, è nota per le sue grandi ville (Villa Melzi e Villa Serbelloni, sede della fondazione Rockfeller) e per la tipica scalinata dei negozi, sulla quale si affaccia la villa di Franz Liszt. Vi trascorse una giornata il presidente Kennedy.
Scendendo verso Como nella zona del ponte del Diavolo così chiamato per essere il leggendario luogo di raduno di maghi e streghe, è obbligatoria una fermata ai Sassi Grosgalli, che con la sottostante Villa Lucertola formano uno scorcio di incomparabile suggestione. Più a sud, a Nesso, sono da segnalare l'imboccatura dell'orrido e il ponte della Civera.
Una nota a parte merita la misteriosa villa Pliniana, a Torno, teatro di antiche leggende e simbolo del romanticismo letterario europeo. Nei suoi saloni furono ospiti Manzoni, Foscolo, Stendhal, Byron, Verdi, Bellini, Rossini. Vi soggiornò Napoleone. Leonardo da Vinci studiò la fonte intermittente che sgorga da una roccia, oggi racchiusa nel cortile interno dell'edificio. Fogazzaro vi ambientò il romanzo Malombra, da cui le scene dell'omonimo film di Mario Soldati.
Dopo Blevio, il panorama di Como appare improvvisamente scendendo la provinciale "Lariana". La città gode del tipico tramonto sul lago, quando il Sole cala sui colli di Villa Olmo. Di notte, spicca illuminata la cupola azzurra del Duomo.
È attivo sul lago un servizio di navigazione interna. Le crociere più lunghe fanno capo a Como, con partenze alla mattina e rientro alla sera (possibilità di sosta nelle località prescelte). Il servizio è attivo da quasi due secoli ed è inserito a pieno titolo nella storia stessa del territorio. È ancora in funzione l'ultimo battello a vapore, il '"Concordia", orgoglio della flotta, dotato di grandi ruote a pale.
Nonostante la figura del pescatore professionista sia quasi praticamente scomparsa, il pesce di lago è comunemente servito nei ristoranti rivieraschi. Il piatto tipico è costituito dal Misultin (agone essiccato).
Il clima è quello continentale della Lombardia, temperato dalla massa d'acqua lacustre. Meno mite, comunque, del Lago di Garda, presenta piccole differenze da zona a zona. È più freddo nel ramo comasco (specialmente nella sponda interna), è più dolce nel centro lago e lungo la riviera orientale lecchese. Le precipitazioni sono maggiori a occidente e nel Triangolo Lariano.
La vegetazione è ripartita per zone altimetriche, con essenze mediterranee lungo la costa, quercie e castagni nella zona collinare(500-800 metri), faggeti, abeti, larici e pini mughi in montagna. il piano più elevato (fino a 2000 metri) è caratterizzato da ginepri, rododendri, mirtilli e ontani verdi.
Per quanto il Lario sia rimasto relativamente intatto negli ultimi cinquant'anni, il recente fenomeno dell'incremento edilizio ha incontrato una grande opposizione da parte della popolazione più sensibile - con l'appoggio della stampa locale - che individua nello sviluppo residenziale uno scempio ai danni del paesaggio.