Tra sogno e magia, pittura surreale e fantastica
       

Tra sogno e magia, pittura surreale e fantastica

Dal 20/dic/2025 al 03/mag/2026
Via Sant'Agostino 24 - Mondovì (Cuneo)
Tra sogno e magia, pittura surreale e fantastica
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Entrare in “Tra Sogno e Magia” significa immergersi in un universo sospeso tra realtà e immaginazione, dove ogni opera diventa porta verso mondi simbolici, onirici e fantastici. Qui il confine tra ciò che vediamo e ciò che percepiamo si dissolve, e l’arte si trasforma in esperienza sensoriale, emotiva e poetica.
Il viaggio comincia con i segni meditativi e incisivi di Alberto Abate. I suoi dipinti, come Nobilunio e Scilla e Cariddi, conducono lo spettatore in universi mitologici e cosmici, dove il gesto pittorico diventa narrazione e il simbolo prende vita. Accanto a lui, Lorenzo Alessandri tra i fondatori del movimento torinese Surfanta apre finestre sul sogno ed  evocano ritualità, metamorfosi e atmosfere sospese tra reale e irreale.
Così come le atmosfere fantastiche di Colombotto Rosso, dove figure enigmatiche  raccontano tensioni emotive e visioni surreali. 
Parallelamente Stefano Di Stasio ci trasporta in mondi simbolici tra  narrazione e poesia dialogando con l’ironia  giocosa di Barni si manifestano gesti liberi che trasformano la pittura meraviglia.
Il Surrealismo internazionale rappresentato dal grande Salvador Dalí trasforma desiderio e sogno in forme monumentali e fragili come la scultura Space Elephant o l’arazzo Il Grande Masturbatore dialogando con l’irregolare André Masson, che con le sue opere traduce l’inconscio in segno e ritmo visivo. 
Al pari di Man Ray che, presente attraverso opere  iconiche come Cadeaux o le sue leggendarie fotografie ci apre ad altri aspetti del surrealismo di matrice concettuale apparentandosi cosi alla presenza di Vettor Pisani che, con il suo omaggio a Mereth Oppenheim, apre al versante ”poverista” che a Torino ebbe il suo luogo di elezione.
Completano il racconto visionario Leonor Fini e Matta, che ci conducono in spazi liquidi e metamorfici in cui anche il romano  Stanislao Lepri entra  trasportando lo spettatore, in mondi paralleli, sospesi tra simbolico e fantastico.
 Le litografie di Marc Chagall e Mirò  che fondono fiaba, memoria e lirismo, unendo poesia e  sogno  a linee e improvvisazioni, desunte dal surrealismo bretoniano di cui, le opere di Rufino Tamayo ci sorprendono  con colori intensi e composizioni vigorose.
La memoria di  Odilon Redon e Félicien Rops dai  simbolismi raffinati si contrappongono alla presenza di una rarissima e iconica copertina di Minotaure espressamente realizzata da Diego Rivera  rivista diretta da Andre Breton .
La creatività italiana si manifesta con straordinaria ricchezza attraverso opere Gianni Dova  espresse da  forme biomorfiche e tensioni materiche che ritroviamo anche in Ezio Gribaudo che rimanda ad una rilettura del mondo dechirichiano a cui fa da contraltare il effervescente mondo di Aldo Mondino che  sorprende con ironia e concettualità al pari di Luigi Ontani che esplora simboli rituali e autorappresentazioni in opposizione al mondo semplice e innocuo ma magicamente espresso di Antonio Possenti.
Tra dipinti, disegni, arazzi, litografie e fotografie, ogni opera diventa tassello di un mosaico che unisce storia, immaginazione e poesia.


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