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Parco Nazionale della Majella: alberghi, agriturismi, hotel e BB vicino al Parco Nazionale della Majella
       

ID:1757 Alberghi, B&B vicino al Parco Nazionale della Majella, Abruzzo - L'Aquila (L'Aquila)


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Visita il Parco Nazionale della Majella, Abruzzo

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 La Montagna della Majella, Padre dei Monti per Plinio il Vecchio, Montagna Madre per gli abruzzesi, alto, imponente, selvaggio, gruppo montuoso, fa parte, di diritto, del patrimonio mondiale dei Parchi Nazionali. Geograficamente costituito da quattro grandi individualità orografiche - la Majella propriamente detta, ampio e compatto massiccio calcareo, il Morrone, il Porrara e i Monti Pizzi, con le valli e i piani carsici che fra esse si interpongono - è un Parco Nazionale che per posizione geografica, per asprezza, vastità, e imponenza, per il rigore e la mutevolezza climatica, è sicuramente unico nel suo genere e racchiude al suo interno, in vaste aree (widelands), che presentano aspetti peculiari di natura selvaggia (wildland), la parte più pregevole e rara del patrimonio nazionale di biodiversità, di importanza europea e mondiale.

Il Parco in tutte le stagioni dell'anno offre al visitatore uno scenario mutevole e di straordinaria bellezza.
La primavera inoltrata è la stagione delle fioriture e, insieme all'autunno, il momento migliore per visitare paesi ed eremi. L'estate è la stagione più consigliata per percorrere i sentieri. Ottobre incanta con i mille colori delle faggete e conduce verso l'inverno che, con il suo manto bianco, rende il paesaggio particolarmente suggestivo.

 


La diversità degli ambienti, la ricchezza della natura, le testimonianze lasciate dalla presenza dell'uomo fanno della Majella il luogo ideale per l'attività escursionistica che consente, tra l'altro, al visitatore di scoprirla nei suoi aspetti più nascosti.
I percorsi per gli appassionati di trekking sono, a volte, lunghi e faticosi; quelli che si sviluppano prevalentemente in alta quota richiedono minore fatica, ma restano comunque impegnativi, sia per le condizioni climatiche che per le difficoltà di orientamento. Pertanto si consiglia di non allontanarsi dal tracciato dei sentieri individuati dal Parco e di affidarsi all'esperienza di personale qualificato, sia per ottenere informazioni che, eventualmente, per essere accompagnati.
L'ingresso al Parco è libero e gratuito.

 
La vicinanza con il parco nazionale del Gran sasso e dei monti della Laga e con il parco regionale del Sirente-Velino gli conferisce una importanza ecologica molto elevata per la tutela delle specie animali minacciate e rare. Il parco è caratterizzato da un’elevata montuosità: ben il 55% del territorio si trova oltre i 2000 m, dove in vaste aree si trova natura selvaggia.

 

 


Lupo appenninico

Il lupo, scelto quale simbolo del Parco Nazionale della Majella, è l'animale che meglio caratterizza questo territorio che ha visto da sempre la convivenza dell'uomo "pastore" con questo predatore.

All'inizio degli anni settanta era considerato quasi in via di estinzione a causa della persecuzione perpetrata dall'uomo; oggi grazie ad una serie di condizioni favorevoli, fra cui la presenza di aree protette, l'abbandono della pastorizia e l'aumento degli erbivori selvatici, l'espansione territoriale e l'incremento numerico del lupo rappresenta un elemento incoraggiante per il futuro di questo animale.

 

Indice positivo molto importante anche se ora bisognerà limitare il conflitto tra l'uomo e questo animale attraverso interventi mirati a promuovere un'immagine positiva di questo predatore.

Il Parco, nel quadro degli accordi del Patto Federativo col Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga, ha avviato un progetto di ricerca che durerà due anni, per definire il quadro delle risorse alimentari realmente disponibili per il grande predatore. Obiettivo finale del progetto sarà la programmazione della filiera di interventi, da realizzare negli anni successivi sul territorio dei due Parchi, per sostenere la ripresa della popolazione di lupo.

Camoscio d'Abruzzo

Il camoscio appennico è un relitto glaciale proveniente dall'Asia rimasto isolato durante l'ultima glaciazione. Questo lo differenzia dal camoscio alpino e ne fa una delle specie più pregiate della Majella.
Sopravvissuto allo sterminio perpetrato dall'uomo, solo nel Parco Nazionale d'Abruzzo con poche decine di individui, è tornato a colonizzare le nostre montagne grazie ad operazioni di reintroduzioni, "Operazione Camoscio", avvenute ad opera del WWF Italia e del Parco Nazionale d'Abruzzo e oggi si ha la fortuna di avere nel nostro Parco questo magnifico animale considerato "il camoscio più bello del mondo".
Il camoscio appenninico è ancora a rischio di estinzione a causa del lungo isolamento genetico che ha determinato una bassa variabilità genetica.

Orso bruno marsicano

 

Il territorio del Parco Nazionale della Majella è stato da sempre frequentato dall'orso bruno marsicano con variazioni numeriche nel corso degli anni. Ad oggi è plausibile stimare non meno di 4 - 8 esemplari che utilizzano il territorio del Parco. Nel corso degli ultimi decenni, seppure raramente, è stata rilevata la presenza di femmine con piccoli.

La presenza di diversi Parchi Nazionali, Riserve e Parchi regionali contigui fra loro favorisce lo spostamento di questo plantigrado da un'area all'altra, di qui la necessità e l'importanza delle aree contigue, in particolare nel settore meridionale del Parco che rappresentano le zone più meritevoli di attenzione per questa specie.

Il Parco della Majella, in accordo col Parco Nazionale Gran Sasso e Monti della Laga, ha avviato nel 2001, un progetto di ricerca finalizzato a definire il quadro delle risorse alimentari e ambientali disponibili per la specie sul territorio dei due Parchi. Il progetto si concluderà entro i primi mesi del 2003 con l'individuazione di una serie di interventi, da realizzare nel corso degli anni successivi, che abbiano quale obiettivo ultimo la stabilizzazione della popolazione e la sua diffusione in quelle aree dove risultava presente fino al XIX secolo.

 

 

 

 

   

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